Guerrilla Games non ha mai compiti facili: all'E3 2005 presentò uno spettacolare filmato di Killzone 2 affermando che l'imminente PlayStation 3 sarebbe stata in grado di gestire una simile mole grafica in tempo reale e, per raggiungere (anzi, sfiorare) quel risultato, lo sviluppo dovette protrarsi ben oltre la finestra di lancio della Console. Con PlayStation 4 Killzone Shadow Fall ha invece il compito di mostrare i muscoli della nuova ammiraglia di casa Sony e di farsi alfiere di una line-up che, orfana di DriveClub, si affida totalmente allo shooter di Guerrilla per far divertire tutti coloro che hanno deciso di portarsi a casa una PlayStation 4 al lancio fino alla seconda ondata di uscite e di inFAMOUS: Second Son. Dicevamo compito non facile: Guerrilla Games avrà centrato il proprio obiettivo o si confermerà come l'eterna incompiuta? Scopriamolo assieme nella nostra recensione: la prima di Videogiocare per PlayStation 4.
La Campagna
Per valutare Killzone Shadow Fall abbiamo deciso di partire dalla campagna, dato che Guerrilla, nella propria serie ha sempre rivestito di grande importanza la componente Single Player. In Shadow Fall ci ritroviamo nei panni di Lucas Kellan, 30 anni dopo gli accadimenti di Killzone 3, quando il pianeta Helghan venne bombardato con la petrusite rendendolo di fatto inabitabile. Dopo questa immane tragedia, gli ISA decidono perciò di "ospitare" gli Helghast "regalandogli" parte del pianeta Vekta e dividendo le due parti in maniera ben distinta tramite un enorme muro. Dopo un breve prologo, in cui interpretiamo Lucas da bambino, lo vedremo crescere e diventare uno Shadow Marshall, sotto l'ala protettiva di Sinclair, suo padre putativo. Le missioni assegnate a Lucas lo porteranno da entrambe le parti del muro, permettendogli di vedere in prima persona le dolorose conseguenze della guerra e a rivedere le proprie convinzioni rischiando il tutto per tutto pur di salvare sia gli Helghast che Vekta dalla minaccia di una nuova, terribile guerra. A differenza di prodotti analoghi, è innegabile che sia stata riposta grande cura nella realizzazione di una trama degna di questo nome in grado di appassionare e stimolare ad essere giocata. L'obiettivo è stato centrato in parte, dato che a momenti piuttosto evocativi, dovuti soprattutto ad azzeccatissime scelte artistiche che ci fanno toccare con mano le grosse differenze tra una parte e l'altra del muro e che fanno sembrare la realtà di Kilzone puttosto vera e tangibile, fanno da contraltare dei villain che non riescono mai fino in fondo ad essere personaggi da "odiare" a tutto tondo, ma rimangono un pò troppo anonimi.
Prima prova per il Dual Shock 4
Per quanto riguarda le soluzioni di gameplay operate da Guerrilla Games, anche in questo caso lo sviluppatore Olandese si differenzia dalle produzioni classiche, per cercare una via tutta sua ed originale. Gli scontri non raggiungeranno mai la frenesia di quelli di un Call Of Duty, ma saranno ben più compassati e ragionati, dato che richiederanno una certa pianificazione prima di essere affrontati. Il ritmo del gioco è reso pi lento e ragionato dalle abilità che avremo a disposizione. Prima fra tutte vi è una sorta di sonar, che ci permetterà di scoprire in anticipo le posizioni dei nostri nemici tramite la loro traccia termica e di poter agire di conseguenza. La distanza alla quale il raggio del sonar può arrivare è subordinata alla pressione del tasto destro del D-Pad: maggiore sarà il tempo di pressione, maggiore sarà la distanza coperta. Ma attenzione! Dato che una pressione troppo prolungata dello stesso tasto, farà emettere un suono che ci renderà immediatamente delle prede fin troppo facili da impallinare. Intere sezioni potranno essere superate grazie alla pianificazione e senza sparare neanche un colpo, ma, essendo Killzone uno Shooter, ci sarà ovviamente modo di sparare. Come supprto per la battaglia avremo un OWL, che è un drone che potrà fornirci una serie di aiuti, selezionabili scorrendo il dito sul touchpad del Dual Shock 4 verso una delle direzioni cardinali. L'OWL ci fornirà abilità aggiuntive sia in attacco (colpendo i nemici tramite le proprie mitragliette) che in difesa (creando uno scudo temporaneo che ci consentirà di non essere colpiti dai proiettili avversari); potrà poi stordirli o disattivare i loro scudi ed infine potrà costruire una zipline che ci permetterà di superare baratri o muoverci velocemente da una zona all'altra. La sua presenza, renderà le battaglie piuttosto varie dato che un sapiente utilizzo delle sue facoltà ci permetterà di superare anche le sequenze più concitate. Se poi i nemici riusciranno ad abbatterci, l'OWL potà rianimarci utilizzando una delle dosi di adrenalina che si trovano in giro. Il nuovo DualShock lavora a meraviglia su Killzone Shadow Fall e sembra essere fatto apposta per gli FPS, dato che i grilletti concavi restituiscono un feeling del tutto inedito a chi era abituato ad utilizzare il pad di PlayStation 3. Due note negative segnano l'impianto costruito da Guerrilla Games: innanzitutto la scarsa intelligenza artificiale dei nemici, che piuttosto spesso faranno davvero di tutto per farsi massacrare da noi; in secondo luogo ci sono un paio di sequenze che vi faranno più volte venire la voglia di scaraventare il pad contro il televisore tanto sono ingiocabili a causa di controlli tarati in maniera pessima. Per fortuna sono piutosto brevi, ma sono davvero fastidiose.

Magnificenza grafica
Dove Killzone colpisce assolutamente nel segno è il comparto tecnico. Il gioco gira a 1080p a 60 fps costanti, con una fluidità notevole e ciò che possiamo ammirare a schermo non è mai meno che spettacolare. Vuoi che sia una foresta, vuoi che siano le strutture asettiche della città di Vekta baciate dal sole o i bassifondi che troviamo dall'altra parte del muro, tutto è semplicemente splendido e ci farà rimanere più e più volte fermi ad ammirare i paesaggi che ora si estendono a perdita d'occhio e ora si fanno più claustrofobici ma che non perdono mai la propria coerenza e la propria "solidità". Tutte le foto che potete vedere a corredo di questa recensione sono state scattate dal sottoscritto durante le fasi di gioco sia per testare il celeberrimo tasto Share, che per mostrarvi in prima persona la bontà grafica del titolo. Stesso trattamento è stato riservato ai modelli poligonali sia dei nemici che dei comprimari. Tutte le armature, gli accessori ed i capi di vestiario sono realizzati con una cura certosina e sono ricchissimi di particolari; i volti dei co-protagonisti del gioco raggiungono qualitativamente quelli dei personaggi di Beyond pur non conservandone la medesima espressività (è un grandissimo peccato che tutti i dialoghi non siano in sincrono). Tutto dà insomma una grandissima sensazione di solidità e "realismo". L'ultimo elemento grafico, infine, che mi ha lascita impressionato sono stati gli effetti di illuminazione sempre convincenti (in particolare in un livello, dove sono "esasperati" ed attorno ai quali viene costruita un'ottima sequenza) e che influiscono in generale su molte fasi di gameplay.
Il Multiplayer
Ultimo, ma non ultimo, è il comparto multiplayer, altro marchio di fabbrica della serie. Dato che Killzone ha l'onore/onere di scontrarsi con due mostri sacri del genere FPS come Call Of Duty: Ghosts e Battlefield 4, Guerrilla Games ha deciso di discostarsi nettamente dall'opera di Activision ed Infinity Ward trovando una strada simile a quella di Battlefield 4, ma diversa. Innanzitutto, fin dalla prima volta che metteremo mano al comparto multiplayer, per tutte le classi potremo scegliere immediatamente tutte le armi senza la necessità di dovercele guadagnare "sul campo" e trovando immediatamente lo stile che più ci è congeniale. Ovviamente tutte le armi hanno poi accessori e potenziamenti e sono questi che devono essere guadagnati sul campo, a suon di sfide che devono essere superate. Il tutto funziona discretamente bene anche se a volte non si capisce se si sta "remando" nella direzione giusta per lo sblocco di un accessorio che riteniamo necessario oppure no. Altre sfide vengono invece innsecate solamente per guadagnare dei riconoscimenti tramite i quali distinguerci dagli altri giocatori. Spariscono poi i livelli, sostituiti dalla carta giocatore, tramite la quale potremo mostrare agli altri i nostri progressi e la nostra Ratio. Nonostante il sistema di crescita sia simile a quello della serie di Battlefield, il senso di progressione che si respira nel titolo di EA e DICE non riesce ad essere raggiunto dallo Shooter Guerrilla. Tutte le modalità che potremo affrontare nel comparto multiplayer sono riunite all'interno delle Warzone, che costituiscono ovviamente il fulcro centrale dell'esperienza. Le Warzone sono la novità più interessante del comparto multiplayer di Killzone Shadow Fall in quanto ci consentono di avere un altissimo grado di personalizzazione e di poter scegliere quali aspetti del gioco vengano enfatizzati e buttarci nella battaglia, oppure crearne una tutta nostra, sottoporla alla community e sperare che questa venga apprezzata e giocata. Nelle warzone le tipologie di partita che potremo affrontare si riducono ad una serie di round ad obiettivi o deathmatch, ma il divertimento non mancherà (soprattutto nella modalità ad obbiettivi), data l'ottimo level design delle mappe ed il posizionamento di talune obbiettivi, che scateneranno una vera e propria bagarre tra le squadre. Le mappe che più mi hanno colpito sono state Pinnacolo e Foresta, anche se mediamente sono tutte in grado di fornire la giusta dose di divertimento.

Voto 7,5/10